San Francesco


La "chiamata di S. Francesco d'Assisi"




San Francesco d'Assisi, nato Giovanni di Pietro Bernardone (Assisi, 1181 o 1182 – Assisi, 4 ottobre 1226), è stato un religioso italiano. Fondatore dell'ordine mendicante che da lui poi prese il nome, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria liturgica in tutta la Chiesa cattolica (festa in Italia; solennità per la Famiglia francescana). È stato proclamato patrono principale d'Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio XII, che lo definì: "Il più italiano dei Santi, il più Santo degli Italiani".
S. Francesco, fondatore dell’ordine francescano, visse fino all’età di 25 anni una vita dissoluta in una benestante famiglia di Assisi. Ma altruista di cuore e avido di gloria, ecco come venne chiamato e sedotto dal buon Dio:
«Una notte, Colui che possiede la verga della giustizia visitò in sogno Francesco con la dolcezza della sua grazia; e poiché era avido di gloria lo sedusse con il miraggio di una gloria più alta»! cfr (F.F. 326).
«Infatti subito dopo gli apparve in una visione (in sogno cfr F.F. 326), uno splendido palazzo, in cui scorge armi di ogni specie (armature da cavaliere, splendenti scudi e simili oggetti di guerra cfr F.F. 1399), ed una sposa bellissima. Nel sonno Francesco si sente chiamare per nome e lusingare con la promessa di tutti quei beni» (F.F.586). «Svegliatosi si alzò quel mattino pieno di entusiasmo. Interpretando il sogno secondo criteri mondani ... immaginava che sarebbe diventato un principe. Così delibera di partire verso la Puglia per essere creato cavaliere» (F.F.1399).
«Messosi dunque in cammino giunse fino a Spoleto, e qui ... mentre riposava nel dormiveglia, intese una voce interrogarlo dove fosse diretto. Francesco gli espose il suo ambizioso progetto. E quello: “Chi può esserti più utile. Il Padrone o il servo?”
Rispose: “Il Padrone!”.
Quello riprese: “Perchè dunque abbandoni il Padrone per seguire il servo, e il Principe per il suddito?”
Allora Francesco interrogò: “Signore che vuoi ch’ io faccia?”.
Concluse la voce: “Ritorna nella tua città (natale cfr F.F. 587), e là ti sarà detto cosa devi fare; poiché la visione che ti è apparsa, devi interpretarla in tutt’altro senso!”
Destatosi, egli si mise a riflettere attentamente su questa rivelazione. Mentre il sogno precedente lo aveva mandato quasi fuori di sè per la felicità, questa nuova visione, lo obbligò a raccogliersi dentro di sè. Attonito – pensava e ripensava – così intensamente al messaggio ricevuto, che quella notte non riuscì più a chiudere occhio. Spuntato il mattino, in gran fretta dirottò il cavallo* verso Assisi, lieto ed esultante. E aspettava che Dio, dal quale aveva udito la voce, gli facesse comprendere la Sua volontà. Ormai il suo cuore era cambiato ... solo bramava di conformarsi al volere divino» cfr (F.F. 1401).
Si, questo era il suo unico desiderio, conformarsi totalmente alla volontà del Signore - come penso che vuoi fare tu che stai leggendo! -.
Infatti, Francesco dopo ciò, non solo dirottò il senso di marcia del cavallo* dirigendosi verso Assisi, ma mutò pure il senso della visione precedente, così come gli aveva suggerito il Signore dandogli la giusta interpretazione. Interpretando e comprendendo cioè, che le armi viste nella visione in sogno non erano armi belliche da affilare, ma armi spirituali da indossare, e cioè capì che: «doveva cingersi i fianchi con la Verità, rivestirsi con la corazza della giustizia e tenendo sempre in mano lo scudo della fede, doveva anche prendere l’elmo della salvezza e la spada (a doppio taglio dello Spirito, cioè la parola di Dio» cfr (Ef 6,13-17; Sal 44,4-5).
Si, queste erano le armi che figurativamente aveva visto in visione: queste erano le armi che simbolicamente Dio gli aveva detto di indossare così che “figurativamente come nuovo Davide, liberasse Israele nel nome del Dio degli eserciti dall’antico oltraggio dei nemici, ricevendo in cambio della gloria militare, una gloriosa e nascosta investitura Divina!” cfr (F.F. 327).
Quindi, come hai potuto ben capire mio caro fratellino e sorellina in ricerca vocazionale, anche S. Francesco come noi e prima di noi, è già passato da questo difficile bivio direzionale, dicendo anche lui, come penso ora anche tu: «Signore cosa vuoi che io faccia?». 
E hai visto cosa gli aveva già mostrato il Signore, in quella particolare visione di cui sopra ti ho appena parlato? Gli mostrò una sposa bellissima! Si, la più bella sposa che si possa desiderare! E cioè Madonna povertà! 
Si, Francesco con quella particolare percezione interiore, comprese e intuì anche (quasi fulmineamente), che quella sposa simboleggiava, che doveva “sposare” - totalmente - gli ideali di Cristo! 
Infatti francesco, per “tal miraggio” e “tal indicazione  celestiale”, era così felice e ripieno di tanto gaudio, che i suoi amici vedendolo così trasformato gli domandavano: «Vuoi forse prendere moglie Francesco?».
Ed egli rispondeva: «Prenderò la SPOSA più nobile e bella che abbiate mai visto superiore a tutte le altre in bellezza e sapienza!» (F.F.331).
«Si, è veramente SPOSA immacolata la vera religione (resa ancor più nobile ricca e bella dalla povertà cfr F.F. 1402) che egli abbracciò, e il regno dei cieli è il tesoro nascosto che egli (come te) cercò! cfr (F.F. 331b).

N.B. * Il “cadere da cavallo” o il “dirottare il senso di marcia del cavallo”, nel linguaggio biblico, potrebbe significare: il lasciar cadere o il dirottare nel giusto senso di marcia la nostra vecchia mentalità, che come il cavallo e il mulo non voleva ragionare, pur avendo a differenza di essi il talento dell’intelligenza!

Infatti a conferma di ciò così sta scritto. «Ti farò saggio, ti indicherò la via da seguire ...(però) Non siate come il cavallo e come il mulo privi d’intelligenza» (Sal 31,9).